Se c’è un bene che in ogni parte del mondo ha uno status riconosciuto di bene prezioso di riferimento, questo è sicuramente l’oro, metallo nobile per definizione, le sue fortune risalgono agli albori della storia, e da allora non è mai sceso nell’indice di gradimento dell’umanità.
Sempre uguale in tutto il mondo è anche il suo valore, o per lo meno il valore dell’oro a 24 carati, unità di misura di riferimento per l’oro in purezza. Questo tipo di oro è quello che vale come riferimento mondiale, essendo storicamente fissato a Londra due volte al giorno e venendo comunicato, poi, alle borse valori per le contrattazioni internazionali.
Bisogna sapere, però, che l’oro puro non è la stessa cosa dell’oro che viene utilizzato, per esempio, nella creazione di gioielli, nelle leghe dentali e negli altri diversi usi di questo poliedrico metallo. I 24 carati, infatti, contraddistinguono i lingotti d’oro, le pepite e le pagliuzze. Qualsiasi altra lavorazione, invece, presuppone che l’oro venga mescolato, in percentuale variabile, con altri metalli. Questo perché l’oro ha delle caratteristiche naturali tali che, per renderlo stabile e lavorabile, necessita dell’aggiunta di altri elementi.
Proprio per questo motivo, dunque, nel momento in cui si decide di vendere un oggetto d’oro, non si può fare unicamente riferimento al valore dell’oro comunicato dalla borsa valori, perché questo, come detto, si riferisce all’oro puro e non a quello che, nella stragrande maggioranza dei casi, chiunque può avere in casa proprio “nascosto” in diversi oggetti.
Per fare un esempio più concreto, si consideri che i gioielli sono, in genere, almeno per quanto riguarda l’Italia, in oro a 18 carati. Ciò significa che, considerate mille le parti di cui è composto l’oggetto, 750 di queste sono in oro, mentre le altre sono di metalli diversi (in genere, argento, rame, platino, ecc.). Una valutazione reale del gioiello, quindi, deve tenere conto di questa percentuale e rapportare il valore dell’oro puro alla quantità di metallo effettivamente presente in esso. Inoltre, essendo il gioiello un prodotto di lavorazione, voce in capitolo lo hanno anche il suo stato di conservazione, la sua finitura e il suo eventuale valore storico.
Essendo così diversi i parametri che vengono utilizzati, è chiaro che una quotazione oro definitiva e assoluta non ci possa essere per quanto riguarda la compravendita di oggetti privati e personali. Ciò non toglie che esistano procedure e riferimenti che permettono a tutti gli utenti di avere dei riferimenti all’interno dei quali muoversi e, soprattutto, che servano anche da garanzia per ottenere la più alta valutazione possibile dei propri averi.
Sicuramente uno dei sistemi più rapidi e sicuri per avere una quotazione da cui partire è, ancora una volta, Internet. Su diversi siti dei più importanti brand di compro oro, esistono, infatti, dei sistemi che permettono di avere una valutazione immediata dell’oggetto che si vuole vendere. Basta conoscere il suo peso e la sua caratura, inserire i dati nell’apposito form e, così, ottenere un’immediata risposta. A questo punto, se il prezzo è di proprio gradimento, l’utente può utilizzare il sistema di blocco del prezzo, che permette di “congelare” la valutazione ottenuta per un arco di tempo che va, in genere, dalle 24 alle 48 ore. Se in questo periodo ci si reca in una punto vendita dello medesimo brand utilizzato per il calcolo del preventivo, si può avere la garanzia di vedersi riconosciuto esattamente il valore bloccato on line, indipendentemente da possibili cambiamenti che potessero essersi verificati, nel frattempo, sul mercato.
Ma non è tutto, perché, sempre più spesso, i maggiori brand di compro oro danno all’utente la possibilità di aumentare la quotazione semplicemente condividendo la loro azione sui principali social network. Ecco, allora, che un post su Facebook o un link a Twitter potrebbero permettere di guadagnare un “bonus” ulteriore, al grammo, una volta che si deciderà di portare a termine la compravendita.
Compravendita che, e qui entrano in gioco le altre garanzie per gli utenti, devono seguire determinate procedure che rispettino le leggi e le normative vigenti. Per questo motivo uno dei consigli che solitamente si danno a chi decide di vendere i propri oggetti d’oro, è quello di rivolgersi a brand conosciuti e di comprovata esperienza, la cui diffusione è ormai estesa a livello nazionale e non solo. In questo modo si avrà maggiore sicurezza sul buon esito dell’operazione e una relativa sicurezza sul fatto di poter ottenere la più alta quotazione possibile.